Uno dei processi più utilizzati per la conservazione degli alimenti, il conservante utilizzato in questo caso sono le basse temperature, dove la combinazione Tempo-Temperatura permette di gestire le prestazioni che avranno i Prodotti una volta scongelati e pronti per la preparazione a loro destinati. Agroalimenti e Dintorni vi conduce nel mondo della conservazione sotto lo 0.

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Macchine ed Impianti





 I Sistemi meccanici per la produzione del freddo










TUNNEL SPIRALE PER RAFFREDDAMENTO O SURGELAZIONE



Descrizione generale: Il Tunnel Spirale  è un impianto studiato per essere impiegati in linee di produzione di medie e grandi dimensioni, che consente di pastorizzare, raffreddare o surgelare tutti quei prodotti, sfusi o confezionati, che devono rimanere immobili sul nastro durante la lavorazione, come ad esempio: hamburger, pizze, croissant, piatti pronti.

Tutte i nostri tunnel a spirale vengono progettati e realizzati in base alle esigenze di ogni singolo cliente, in maniera da ottimizzarne la resa e renderle adattabili a qualsiasi esigenza produttiva.
Caratteristiche tecniche: Una delle particolarità delle nostre spirali riguarda il sistema di ventilazione il quale, utilizzando un doppio evaporatore, ottimizza la resa dell’impianto frigorifero e garantisce una perfetta ventilazione all’interno della stanza.

La movimentazione avviene tramite un tamburo centrale che ruotando trascina il nastro già tenuto in tensione da un motoriduttore.

Questo sistema garantisce:
 • il minimo attrito;
• l’eliminazione di qualsiasi organo meccanico di trazione (come ingranaggi metallici);
• l’eliminazione dell’utilizzo continuo di lubrificanti nelle immediate vicinanze del prodotto da trattare.
Il nastro impiegato è un nastro modulare a bassa tensione con le seguenti caratteristiche:

• realizzato in materiale plastico certificato idoneo al tipo di trattamento da effettuare, permette il contatto diretto con alimenti sfusi e confezionati;
• il basso coefficiente di attrito, l’elevata resistenza all’usura e alla trazione assicurano massima affidabilità e durata nel tempo;
• i piani di scorrimento e gli altri profili a contatto con il nastro sono realizzati in polietilene ad alta densità molecolare;
• le cerniere di giunzione, progettate per il passaggio di detergenti, garantiscono livelli di sanificazione superiori a quelli standard;
• le superfici del nastro sono antiaderenti, in modo da permettere un perfetto distaccamento del prodotto e dei residui durante i lavaggi;
• il design è studiato per eliminare/ridurre la marchiatura dei prodotti trattati.

La struttura delle spirali è realizzata in acciaio inox, con particolari accorgimenti per la massima sanificazione durante i lavaggi.

Tutti i braccetti di sostegno del nastro e gli altri tubolari della struttura sono saldati a TIG e ruotati di 45° per evitare di avere superfici piane su cui potrebbero formarsi depositi.

Le celle possono essere fornite con diversi gradi di isolamento e con particolari accorgimenti tecnici, in funzione delle temperature di esercizio e delle condizioni di installazione.
I tunnel sono completamente gestiti da una centralina di controllo dotata di display grafico touch screen a colori (320×240 pixel – 256 colori – retroilluminato) e provvista di un software sviluppato internamente all’azienda che permette di regolare la velocità del nastro, la ventilazione, i parametri dell’impianto frigorifero.


 

 Generalità sul metodo






Sia il congelamento che la surgelazione sono trattamenti in cui si sottrae calore e i congelatori per contatto possono essere:

a contatto diretto
a contatto indiretto






 Nei congelatori a contatto indiretto non c'è contatto tra fluido freddo e prodotto c'è una barriera che può essere anche la confezione del prodotto stesso un esempio sono i freezer ad armadio per i prodotti di forme diverse questi lavora in discontinuo è dotato di un carrello che viene fatto circolare in un fluido freddo molto spesso aria.

Il flusso dell'aria e lo stesso dappertutto lo svantaggio è che ci sono tempi di congelamento arti perché la forza spingente non è alta è la superficie di contatto del prodotto all'aria fredda non è elevata. Per convenzione forzata avviene il trasporto di calore dal prodotto all'ambiente esterno. Un altro esempio sono i freezer a piatti, i piatti sono la separazione tra fluido freddo e prodotto lo svantaggio è che la forma del prodotto deve essere regolare per avere il perfetto contatto tra piatto e prodotto che non possono essere un esempio pesce blocco confezioni regolari. All'interno del piatto per conduzione avviene il trasporto di calore. La forza spingente è più alta rispetto a quella da armadio.

Congelatori che lavorano in maniera continua. in contro corrente, circola aria fredda. Il tempo di permanenza nel tunnel si regola agendo sulla velocità del nastro trasportatore. Come barriera c'è la confezione del prodotto un esempio possono essere in freezer apparecchi per gelati e margarine e uno scambiatore di calore che lavora in continuo sulla pelle interne circola fluido freddo e ci sono delle lame che raschiano lo strato di ghiaccio che si forma sul prodotto il gelato e quindi per la sua texture crea la formazione di cristalli di ghiaccio molto piccoli questi freezer fanno includere aria nel prodotto via via che si congela.

Congelatore a contatto diretto in questo caso il prodotto è a diretto contatto con il mezzo freddo aria oppure altri fluidi, come l'azoto, per i sistemi criogenici alcuni esempi sono il Blast freezer il prodotto e trasportato su nastri trasportatori senza confezione, questo metodo raccogliere tutto ciò che utilizza aria come fluido freddo l'aria è a - 40 -50 gradi centigradi ed ha una certa velocità il trasporto di calore per convenzione forzata. Esistono varianti con nastri trasportatori che girano, il tempo di permanenza dipende dalla velocità del nastro.

Freezer a letto fluido questo lavora in continuo, il nastro è una rete metallica forzata e l'aria è inviata dal basso a velocità tale per far muovere il prodotto la vibrazione serve a far aumentare la superficie di contatto tra prodotto e fluido freddo. Se la velocità di congelamento è alta allora la qualità sarà anch'essa alta.

Sistemi criogenici utilizzano un mezzo freddo a temperatura molto bassa. Solitamente azoto liquido a meno 196 gradi centigradi. Il flusso termico è proporzionale, in maniera diretta alla differenza di temperatura tra il prodotto il fluido freddo a meno 50 gradi centigradi sia a vapore di azoto liquido poi il prodotto viene spruzzato con il con il vapore di azoto che cadendo nel prodotto subisce il passaggio di stato e assorbe calore. Oltre l'azoto vengono comunemente usati anche in glicerolo e glicole.

Sistemi ad immersione il prodotto chi viene immerso nel fluido freddo può essere glicerolo glicole si usa questo sistema se il prodotto non subisce danni i sistemi più diffusi sono quelli criogenici ma i fluidi refrigeranti sono costosi la quantità di refrigerante da usare tre volte quella del prodotto quindi per un chilo di prodotto 3 kg saranno di refrigerante













Ecco alcune immagini per gli impianti:









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